Compiti per Casa

calendar 2017-01-07

Ultimi scampoli di vacanza e con lunedì si torna tutti operativi. I ragazzi stanno finendo i compiti per casa sperando la maestra non dica loro come a Charlie Brown “compiti fatti dopo la mezzanotte dell’ultimo giorno”…

Ma che compiti per casa possiamo darci per chi di noi lavora in una Impresa di Famiglia?

Chi lavora in una Impresa di Famiglia sa bene che la cosa più faticosa è il confronto. Quando le emozioni sono forti, quando gli interessi in gioco sono alti, riuscire a dirsi le cose nel modo più efficace rischia di diventare un compito pesantissimo. Chiarimenti rispetto a piccoli fastidi, equivoci, esigenze non soddisfatte, vengono rinviati per evitare polemiche e farsi il sangue amaro, pena poi ripresentarsi quando il vaso è colmo. E a quel punto con il rischio di farne una frittata, rovinando relazioni e minando risultati.

Un modo efficace per evitare questo, e forse il miglior compito per casa, è allora provare a stendere una lettera indirizzata alla persona con cui siamo chiamati a confrontarci nell’Impresa di Famiglia. Può essere nostro padre o nostra madre, può essere nostra figlia o nostro figlio, nostro fratello o nostro cugino.

Ma stendere una lettera, prenderci del tempo per scrivere le nostre riflessioni e rivederle su carta, ci aiuta ad avere più consapevolezza, ad affinare il pensiero, a modificarlo, a renderlo più forte, ad evitare di cascare nella trappola dell’emotività del momento, delle battute che dette a caldo, in riunione o fuori contesto, rischiano di non rappresentare veramente il nostro pensiero ma di dare sfogo alle nostre frustrazioni.

Cosa potremmo scrivere in quella lettera?

Una possibile traccia potrebbe contenere questi punti:

  • La storia dell’Azienda dal nostro punto di vista, quello che abbiamo vissuto, quello che abbiamo scoperto, i passaggi che consideriamo più importanti e che hanno segnato i risultati dell’azienda e la sua condizione attuale.

  • Le prospettive che l’Azienda ha davanti, le sfide, i rischi e le opportunità, le decisioni da prendere e le aree su cui lavorare.

  • I valori che hanno guidato nel passato e i valori che devono accompagnarci nel futuro.

  • Le cose che abbiamo apprezzato dell’altro, i suoi punti di forza, le sue capacità, il suo contributo positivo a creare un team virtuoso in azienda.

  • Le cose che ci mettono in difficoltà dell’altro, quello che pensiamo che mini il futuro dell’impresa e il fare squadra con gli altri.

  • Quello che vorremmo impegnarci a fare per il bene dell’Impresa e della Famiglia.

  • La gratitudine per quanto è stato fatto fin qui, le aspettative per il futuro relazionale e professionale.

Un esercizio del genere ci può regalare sorprese positive ma anche negative.

Potremmo scoprire tanti elementi che rafforzano la nostra volontà a lavorare insieme per l’anno che è appena cominciato e per tanti anni a venire. E potrebbe essere bello allora offrire all’altro questo riconoscimento per il passato e questo impegno per il futuro. Potremmo però scoprire motivi che mettono in discussione il nostro lavorare insieme, la nostra volontà di continuare a contribuire all’Impresa di Famiglia. Per differenza di vedute, per differenti modalità, per difficoltà a riconoscere e a farsi riconoscere.

E se le cose che stiamo meditando e che abbiamo steso son troppo difficili da condividere? Se non sappiamo come potranno essere recepite e come fare in modo che vengano recepite nel modo migliore?

In quel caso il confronto con un facilitatore può aiutare a rivedere i nostri pensieri e valutare la loro solidità, può aiutarci a valutare le alternative e le modalità per una condivisione più efficace. Può aiutarci a fare di questi compiti per casa, l’occasione preziosa per la revisione del nostro stare, o non stare, nell’Impresa di Famiglia.

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