La vista sul Chao Phraya che offre la mia camera al quattordicesimo piano del Ramada Plaza è brulicante. Grandi chiatte trascinate da rimorchiatori risalgono la corrente, motoscafi lunghi e sottili corrono zigzagando come scooter, barconi per trasporti di merci e persone salgono e scendono. Il Chao Phraya, ormai arrivato alla foce ha la dimensione giusta per fare da Canal Grande ad una Bangkok che accende le luci del sabato sera e dà alternativa alle strade congestionate dal traffico. Giusto il tempo di una doccia e di un cambio d’abiti, indispensabile dopo il viaggio e son pronto. Proprio una barca mi porterà a cena sulla terrazza di un ristorante, con la vista di una splendida pagoda illuminata a giorno. Inizia così l’esperienza con Ichak Adizes e la sua comunità.
È stata una toccata e fuga dall’altra parte del mondo, una serata e tre giornate a Bangkok, ospite di Rangsan Thammaneewong, direttore generale di Adizes Thailand. L’occasione di incontro era la 44esima convention dell’Adizes Institute: un confronto tra associati e clienti con lo scopo di coltivare relazioni e confrontare esperienze in modo da affinare una metodologia per aiutare le aziende a crescere e coltivare un approccio sistemico, integrando la dimensione dell’efficienza operativa e quella dell’allineamento strategico.
La domenica, secondo Adizes, è il giorno dell’integrazione e della connessione tra colleghi e partner quindi, anche qui, dopo le visite ai resti dei templi buddisti ad Ayutthaya, prendiamo una barca che ci riporta lentamente a casa mentre pranziamo e ci confrontiamo. Lunedì, invece, inizia la parte “pubblica” della convention: la premiazione degli associati e delle aziende che hanno meglio implementato la metodologia di Adizes, oltre che i riscontri sul campo di chi ha lavorato sui vari fronti della metodologia e gli affinamenti su un campo in continuo movimento. Delle aziende premiate mi colpiscono due caratteristiche: la loro diversità per provenienza, settore e dimensione, eppure lo stesso coinvolgimento e passione per il percorso intrapreso.
La prima premiata, Maxim Health è una società di staffing di personale per il settore della sanità che impiega 35mila collaboratori distribuiti sui 400 uffici che coprono tutto il territorio statunitense. Come da manuale, dopo anni di vorticosa crescita è entrata in crisi nel momento in cui si è data struttura e regole. L’attivazione di un percorso con Adizes, fortemente voluto dal nuovo management, ha permesso di riattivare una diffusa spinta imprenditoriale che si era persa grazie alla riorganizzazione delle strutture locali.
https://www.maximhealthcare.com/
La seconda, Latakko, fondata a Riga vent’anni fa da Eugene Kopilkov occupa ora 240 dipendenti nel settore della distribuzione di pneumatici ed accessori auto. Qualche anno fa cominciava a dare segnali di crisi, con mancanza di coordinamento interno e conseguente insoddisfazione dei clienti all’esterno. L’imprenditore era in difficoltà a gestire un’azienda più grande di lui; sarà solo con l’applicazione della metodologia che si renderà conto di quanto la tensione fosse in gran parte frutto del suo atteggiamento. L’applicazione rigorosa del metodo ha salvato la sua famiglia e la sua azienda riportandola a risultati di eccellenza. Una testimonianza commovente.
Martedì è invece dedicato ai clienti attuali e potenziali del mercato locale. Manager e imprenditori tailandesi riempiono la sala per una giornata piena di relazioni degli associati ma soprattutto di Ichak Adizes che con una energia fuori dal comune scorre con loro il ciclo di vita delle aziende, i problemi che ogni stagione comporta e le attenzioni da avere per affrontarli nel modo più efficace prima che si trasformino in problemi anormali.
Mercoledì, infine, mentre Ichak si dedica ad un importante cliente, io mi prendo la giornata per vivere la città nel modo che più me la fa diventare mia, camminando tutto il giorno per assorbire immagini, suoni, odori di un mondo tanto lontano e tanto vicino. Altra occasione per incrociare ancora il fiume e la sua vita, con le barche che senza sosta lo solcano.
E mi viene da pensare che è una metafora di quello che veramente stiamo facendo. Proveniamo da tutto il mondo, condividiamo le nostre esperienze in un inglese che fa da lingua franca più o meno fluentemente condivisa, eppure alla fine ci rendiamo conto che siamo nella stessa barca. Quei problemi che sembrano solo nostri e delle nostre realtà aziendali e familiari, quei problemi per cui spesso ci sentiamo soli quando li dobbiamo affrontare, sono invece i problemi di tutti.
Ogni volta che parliamo di imprese e famiglie in FBU, chi ci ascolta ci chiede come facciamo a saperlo, come se avessimo avuto accesso a dati riservati. Ed in effetti quando si usano modelli e concetti comprovati nella realtà si può mappare la situazione e predire le possibili sfide: quella della crescita e dei suoi problemi, la fatica del confronto costruttivo tra stili diversi, la difficoltà ma anche la soddisfazione quando si riesce a combinare virtuosamente il governo di famiglia e impresa, l’arte di creare un ambiente fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco come elementi fondamentali per le nostre famiglie, per le nostre imprese e per le nostre comunità.
E nel 2021 Olga Gurskaya, Managing Director di Adizes Turkey, ci aspetta Istanbul.
Farò in modo di non mancare!