È il 30 Novembre del 1954. Winston Churchill compie 80 anni e il parlamento inglese lo omaggia con un festeggiamento in concomitanza con l’apertura dei lavori parlamentari e con un ritratto commissionato ad un importante pittore dell’epoca, Graham Sutherland.
La reazione non è però delle migliori, il quadro, una volta ricevuto in dono rimarrà nella casa di campagna di Chartwell, mai esposto. Alla morte della vedova di Churchill nel 1977 non verrà ritrovato e si scoprirà che il quadro venne distrutto pochi mesi dopo averlo ricevuto in regalo.
Cosa c’era di tanto negativo in quel quadro? La differenza tra l’idea che Chuchill aveva di se stesso e come quel quadro invece lo rappresentava.
Capita a tanti, invecchiando, di non riconoscersi nella propria età. Ovvero pensare di essere coetaneo di persone più giovani o scoprire quanto siano invecchiati i coetanei. Non adeguare la propria età psicologica alla propria età anagrafica può essere una grande risorsa per non sedersi e continuare a dare il meglio di sé.
Quando però non si riesce ad accettare il limite della natura e si rifiuta di accettare la propria condizione, le proprie capacità, la propria realtà, allora si creano dei problemi per la persona che non si adegua ma anche per la realtà familiare e organizzativa in cui la persona agisce.
“Crudele, irrispettoso”. I commenti di Churchill all’artista nella ricostruzione cinematografica dello spezzone di “The Crown” sono commenti che potrebbe utilizzare chiunque cominci a far fatica ad accettare i propri limiti (per vedere il video clicca qui).
Non si riesce più a lavorare con tutte le energie di un tempo, si fa fatica a recuperare le forze dopo un viaggio lungo e difficile, si fa fatica ad assorbire il fuso orario, si fa fatica a tenere il passo con un lavoro che ti espone a complessità sempre più elevate. Per chi è obbligato a mettersi a riposo per le regole della società questo può essere più facile che per chi invece può per ruolo e per responsabilità decidere da solo quando fare un passo indietro.
Per questo può essere importante qualcuno con cui confrontarsi per prendere atto della propria realtà e pianificare il dopo, organizzare perché la propria organizzazione possa continuare nei migliori dei modi e assicurare un futuro capace di cogliere le sfide che questa deve affrontare.
Chi ci dice che non siamo più in grado di gestire al meglio le responsabilità che abbiamo rischia di sembrare crudele. Ma non è così. È l’età che è crudele.
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