Inserire e gestire manager nell’impresa di famiglia richiede specifiche competenze per l’imprenditore. Allo stesso tempo, lavorare nell’impresa di famiglia richiede specifiche competenze per il manager. Il 10 maggio a Treviso si svolgerà un seminario dedicato ai manager che lavorano con e per le imprese di famiglia. Lo scopo? Condividere sfide e soluzioni che rendano di successo l’integrazione tra imprenditore e manager.
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Chi fonda un’azienda è mosso dall’idea di offrire un nuovo prodotto o servizio che permetta di realizzare il suo progetto di vita, rendersi autonomo e creare qualcosa di valore per il suo mercato.
Nonostante la forte motivazione, molto spesso l’imprenditore non ha tutte le competenze necessarie. Può essere bravo a produrre, a vendere o a gestire l’azienda ma non sarà sicuramente in grado di fare tutto da solo. All’inizio potrebbe chiedere aiuto a qualche familiare perché gli costa meno ed è una persona di fiducia. In seguito potrebbe coinvolgere professionisti che lo aiutino a livello operativo, ma mantenendo sempre una supervisione diretta di tutte le attività. In generale, ciò che l’imprenditore cerca (oltre al basso costo) è una relazione di fiducia. Quando l’azienda non è ancora grande, strutturata e non offre ruoli e compiti definiti, per l’imprenditore è più conveniente affidarsi a persone disponibili e flessibili, che costino poco e che non creino problemi.
Quando, però, l’azienda inizia ad avere successo e a crescere l’imprenditore dovrà professionalizzarla e strutturarla. Per farlo sono necessarie competenze sempre più sofisticate, difficili da trovare nei collaboratori della prima ora, che siano o meno membri della famiglia. È necessario trovare chi abbia maturato conoscenze ed esperienze più strutturate, magari in aziende consolidate e più grandi. Queste figure possono essere manager con esperienze dirette di business, che siano in grado di seguire in modo più maturo la produzione o il commerciale o che aiutino a strutturare e mettere sotto controllo l’azienda.
A questo punto la sfida per l’impresa di famiglia si fa dura: inserire un manager dall’esterno è sempre un processo non facile.
Bisogna imparare a selezionare persone con competenze adeguate senza cadere nella trappola di chi si sa vendere meglio; bisogna saper riconoscere chi non è allineato con i valori che guidano l’impresa o che non ha esperienze e conoscenze sufficienti per le esigenze l’azienda.
Oltre a ciò, è necessario imparare a gestire una diversa tipologia di collaboratore. Se in un primo momento si cercavano soprattutto esecutori affidabili, a cui dare istruzioni operative e supervisionare il risultato, con l’inserimento dei manager è necessario chiarire aspettative e obiettivi reciproci, saper dare più tempo per lo sviluppo del piano di lavoro e confrontarsi periodicamente per monitorare il progetto affidato. Senza questi accorgimenti, si rischia di creare le condizioni per un rigetto della persona inserita o al contrario di lasciare che si adatti al contesto padronale con una limitata efficacia nello sviluppo professionale dell’impresa.
Il manager che vuole lavorare con l’impresa di famiglia deve porre particolare attenzione al suo coinvolgimento.
Non può aspettarsi di implementare strumenti di gestione e controllo senza tener conto del contesto nel quale si inserisce e senza pianificare uno sviluppo graduale che sappia adeguarsi alla capacità dell’imprenditore e dell’impresa di recepire il percorso di sviluppo. Se non si tengono in considerazione queste problematiche, il rischio è di instaurare un dialogo tra sordi, dove entrambe le parti (imprenditore e manager) sono convinte di una naturale reciproca e contrapposta superiorità.
Questo è il motivo per cui un manager che lavora con e nelle imprese di famiglia ha la necessità di comprendere dinamiche che sfuggono alle logiche prettamente manageriali e che hanno, invece, a che fare con la dimensione familiare. Anche quando il confronto iniziale e gli accordi sembrano chiari, è necessario capire il rischio di ambivalenza nei comportamenti o tra dichiarazioni e azioni di chi guida l’impresa di famiglia e dei suoi familiari.
Per approfondire i temi e le sfide a cui vanno incontro manager e professionisti che lavorano a contatto con le aziende familiari, abbiamo organizzato un pomeriggio di confronto tra colleghi per condividere esperienze e buone pratiche guardando all’impresa di famiglia attraverso la griglia interpretativa del Modello FBU.
L’appuntamento è venerdì 10 maggio dalle 15 alle 19 presso Alla Pasina (Dosson di Casier – provincia di Treviso). Sarai dei nostri?