L’8 Giugno è un pomeriggio caldo e afoso. 20 Manager si ritrovano a Montebelluna nella bella sede di InfiniteArea per partecipare ad un incontro dal titolo insolito: Manager in Family Business. Il ruolo dei manager nelle imprese di famiglia.
Tante volte ci si trova per affrontare l’impresa di famiglia dal punto di vista societario, patrimoniale, delle relazioni nella famiglia imprenditoriale, poco spesso invece ci si confronta con chi nell’impresa di famiglia ci lavora e accompagna l’imprenditore.
Dopo un primo giro di presentazioni siamo entrati nel vivo condividendo alcune riflessioni su un contesto per il quale spesso il manager è impreparato ad affrontarne la complessità e solo a forza di escoriazioni, cicatrici, a detta di qualche intervenuto, si impara a gestirne le dinamiche.
L’impresa di famiglia è una realtà complessa al cubo. Alla complessità della dimensione gestionale dell’impresa si aggiunge quella della famiglia e quella della governance societaria. Da mal di testa, se è già difficile avere una visione d’insieme e di prospettiva dell’impresa…
Non è tanto una questione di piccola realtà, ma di sapere che quando al vertice c’è anche qualche altro membro della famiglia (oltre all’imprenditore), la complessità della gestione aumenta.
Il processo di professionalizzazione che il manager è chiamato a svolgere diventa ancora più sfidante. Come è emerso dalla conversazione e dal confronto tra i partecipanti, la competenza tecnico-professionale è fondamentale e da dare per scontata, ma la vera sfida è avere il giusto approccio per far si che non ci siano meccanismi di rigetto.
Una sfida che si vince insieme con l’imprenditore, con la crescita della consapevolezza reciproca, chiarendo l’eventuale distanza che c’è tra la richiesta formale e la vera domanda sottostante nel mandato che il manager (a tempo o meno) riceve.
Ma anche assecondando un processo di cambiamento che non ha i tempi tecnici di un progetto asettico ma i tempi psicologici di una evoluzione personale e di gruppo delle persone coinvolte, a partire proprio dall’imprenditore e dalla sua famiglia.
Tutto ciò richiede allora un percorso personale di maturazione umana del manager che non può rimanere un tecnico, diventa di più uno psicologo, un attivatore e motivatore che può fare leva solo sul suo approccio, che deve saper diventare quasi trasparente, senza forzature, ma stimolando il cambiamento partendo dalle risorse e dagli elementi positivi già presenti nelle persone e nell’organizzazione.
Il manager nell’impresa di famiglia è un manager che sa essere umile, sa assumersi l’onere dello sforzo e lasciare l’onore del risultato. Senza il bisogno di competere con l’imprenditore in un braccio di ferro tra flessibilità imprenditoriale e struttura manageriale.
Un bicchiere di prosecco, un tramezzino, una chiacchiera finale di saluti ci ha permesso di rilanciare l’appuntamento per il prossimo autunno per approfondire ancora di più gli aspetti che caratterizzano il Manager nell’Impresa di Famiglia. Una richiesta di coltivare una community che possa continuare ad approfondire il faticoso ma entusiasmante lavoro nelle nostre Imprese di Famiglia.
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