I Consulenti FBU si raccontano: Elena Ripamonti

calendar 2020-02-07

Abbiamo chiesto a Elena Ripamonti, una delle consulenti FBU, di raccontarsi: ci ha parlato del suo percorso professionale nelle grandi multinazionali e di come si è avvicinata al mondo delle imprese di famiglia. Condividiamo con voi la nostra chiacchierata!

Chi sei? Raccontaci un po’ di te…

Elena, psicologa del lavoro, moglie e mamma di Sveva e Achille, 2 gemelli di 20 mesi. Vivo nell’hinterland milanese, sono cresciuta in provincia e ho studiato a Milano. Ho sempre amato viaggiare e ho avuto la fortuna di visitare tanti posti nel mondo: di ciascun viaggio ricordo il cibo, i profumi, i volti delle persone, l’accoglienza e le belle esperienze. Il prossimo viaggio sarà nell’Oman, ma sogno il Sud America (il Cile in particolare). Per questa metà dovrò aspettare che i bimbi crescano un po’. Ho una passione per la mountain bike e lo snowboard, ma non direi di essere un’appassionata della montagna. Anzi, un elemento che amo molto è l’acqua.

Cosa fai professionalmente?

Faccio la trainer di competenze manageriali e la consulente organizzativa. Nella mia esperienza lavorativa ho incontrato aziende di diverse settori e persone con ruoli molto diversi. Il mio obiettivo è fare in modo che l’azienda sia una risorsa per le persone che la abitano e viceversa. Ho lavorato a lungo con le multinazionali di tutto il territorio italiano.

Poi nel mio percorso ho incontrato FBU, che mi ha insegnato come tradurre le competenze maturate fino ad allora nel mondo specifico delle imprese di famiglia. Mi sono guardata intorno e mi sono resa conto di come potevo essere utile al mio territorio di appartenenza.

Come hai incontrato FBU?

Invitata da una collega: insieme ci stavamo domandando come potessimo portare nelle imprese di famiglia le competenze acquisite nelle aziende medie e piccole.

Cosa rappresentano per te le imprese di famiglia?

Sono cresciuta e appartengo ad un territorio dove le aziende di famiglia sono il vero perno della comunità e della vita sociale. Per me rappresentano il luogo in cui lavorano le persone, un luogo in cui le persone dedicano tempo ed energie, un luogo di crescita.

Qual è secondo te la loro più grande sfida?

Una grande sfida è non temere il passaggio generazionale, cercando di affrontarlo con un’adeguata pianificazione. Valorizzare il passato e guardare al futuro, credere nell’innovazione non solo dei prodotti, ma prima di tutto della propria organizzazione, della propria cultura e del proprio modo di fare impresa.

E qual è la loro più grande virtù?

I valori profondi e radicati, il senso di responsabilità non solo verso i dipendenti, ma spesso verso piccole comunità.

Qual è il tuo specifico contributo alle imprese di famiglia? Cosa caratterizza di più il tuo modo di approcciarsi a loro?

La mia capacità di ascolto, prima di tutto. E poi la capacità di far comunicare la visione del futuro e la strada per attuarla: identificare il disegno futuro, configurarlo nel dettaglio, condividerlo e trovare la strada per farlo insieme valorizzando il contributo dei singoli.

Cosa suggeriresti a qualcuno che sta vivendo momenti difficili nella sua impresa di famiglia?

Di chiedere aiuto, di affidarsi a qualcuno che possa fornire un nuovo paio di occhiali per vedere la realtà, in modo da facilitare il dialogo tra le persone, la definizione degli obiettivi individuali e aziendali.

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Elena ha frequentato il Practitioner FBU: un percorso di formazione per coach e consulenti appassionati di family business.