Qualche mese fa l’Osservatorio AUB ha presentato la decima edizione del suo report: un quadro dettagliato su proprietà, governance, gestione e andamento economico e finanziario delle imprese italiane a conduzione familiare.
Dal rapporto emerge un’espansione sia a livello territoriale che industriale: allo stato attuale l’85% delle piccole e medie imprese italiane sono familiari. In Europa, inoltre, rappresentano la spina dorsale dell’economia, il 60% del valore aggiunto e il 70% dell’occupazione. Sono imprese che si adattano più facilmente ai cambiamenti del mercato e che hanno maggiore creatività e flessibilità.
Dietro a questi dati, però, si nasconde un pericolo: le imprese familiari assicurano risultati di eccellenza solo nel caso in cui c’è armonia tra la dimensione familiare e quella imprenditoriale. Ciò significa che se non si riesce a trovare il modo di far funzionare il sistema famiglia-impresa, si presenta il grande rischio di non riuscire a dare futuro all’azienda e serenità alla famiglia.
Sempre più imprese familiari sono consapevoli di questo rischio e sono alla ricerca di professionisti che possano aiutarle a gestire al meglio le loro dinamiche, con lo scopo di ottenere armonia, risultati e prospettive future.
Questi professionisti, però, non possono essere soltanto coach o consulenti appassionati di family business; devono avere competenze e strumenti specifici che siano capaci di supportare il sistema azienda familiare in tutte le sue fasi più delicate.
A rispondere a questa esigenza ci pensa FBU con il Practitioner 2019, un percorso dedicato a coach e consulenti che vogliono specializzarsi nella tematica del family business.
Se vuoi conoscere meglio questo percorso, puoi partecipare al webinar di venerdì 29 marzo, ore 17.00, in cui Luca Marcolin spiegherà nei dettagli di cosa si tratta.