Ogni volta che racconto di essermi formato come Trainer in Programmazione Neuro-linguistica vedo due reazioni uguali e contrarie. C’è chi fa un piccolo passo indietro, infastidito o impaurito da presunte abilità manipolatorie, e chi fa un passo avanti, pensando subito a chissà quali vantaggi o segreti da comprendere. Tra i miei amici e contatti spesso la reazione è la prima. E devo essere sincero: anche io la vedevo così, ma poi la mia amica Ilaria mi ha suggerito di andare a studiare con Robert Dilts a Santa Cruz, colui che era tra i primi sviluppatori della disciplina e aveva un approccio umanistico. Quando lo racconto, dall’altra parte comincia a esserci curiosità e interesse.
In effetti la PNL è uno strumento efficace, e come tutti gli strumenti non ha valore etico in sé. Il valore etico è nell’uso che se ne fa. Come un coltello affilato, con cui un medico può salvare una vita e un delinquente può minacciare di toglierla. È uno strumento prezioso per imparare a lavorare per la propria crescita personale, per gestire al meglio le relazioni con gli altri, per comunicare in modo più efficace e per influenzare chi ci sta attorno. Ma è anche un modo di guardare alle dinamiche umane, capendo alcuni fondamentali: abbiamo una percezione limitata della realtà, siamo fatti di sistemi, siamo tutti interconnessi e ci influenziamo a vicenda (volenti o nolenti).
È per questo motivo che considero la Programmazione Neuro-linguistica una grande risorsa da coltivare quando lavoriamo come professionisti nelle imprese di famiglia ma anche quando ne siamo coinvolti direttamente come membri della famiglia imprenditoriale o ci lavoriamo insieme. Le imprese di famiglia sono un concentrato di dinamiche relazionali ad altissima intensità: in esse si uniscono i più grandi affetti con i più grandi interessi, con la conseguenza di grandi aspettative reciproche e di emozioni molto forti. Imparare a comprendere la propria esperienza soggettiva e avere strumenti per cogliere quella altrui diventa, quindi, particolarmente importante.
Quello che accade dentro di noi e tra di noi è un processo sistemico: siamo fatti di parti e siamo parti di sistemi sociali che interagiscono tra di loro e si influenzano reciprocamente. Ne consegue che reagiamo ai comportamenti degli altri, che a loro volta reagiscono ai nostri in un circolo a volte virtuoso e a volte vizioso. Questo ci porta anche a capire che gli stessi comportamenti che possono essere efficaci in un ambiente, quello familiare, possono non esserlo in un altro ambiente, come ad esempio quello aziendale. Inoltre c’è da considerare che gli stessi ambienti evolvono e, al fine di sopravvivere, ogni membro del sistema ha bisogno di mettere in gioco la sua flessibilità.
Abbiamo avuto modo di parlare di questi temi in un percorso che ha coinvolto la comunità FBU. Consulenti e imprenditori si sono trovati per 6 giornate per esplorare il mondo della PNL e per scoprire quanto importante sia entrare nelle dinamiche familiari e aziendali con la consapevolezza della complessità di questi mondi e con la meraviglia e lo stupore di vedere come si possono fare magie quando se ne conoscono le strutture. Ecco il commento di una dei partecipanti:
Il percorso si è rivelato una piacevole sorpresa. Non conoscevo la PNL, ma ne avevo sentito parlare con criticità, in particolare relativamente al suo utilizzo nella comunicazione. Approfondendola e conoscendola, anche grazie ai numerosi esercizi che ci hanno coinvolto a sperimentare in prima persona, ho acquisito una consapevolezza chiara. Ora posso dire con certezza che la PNL, quando ben utilizzata, costituisce strumento potente e di grande valore per la comprensione di sé stessi e degli altri, e aiuta ad avere relazioni più efficaci e appaganti. Questo è utile sia nella dimensione personale che in quella del dialogo nelle imprese di famiglia, dove le relazioni sono alla base di tutto.
- Clara Canzi
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