Prenditi del tempo per ascoltare le parole di Giustiniano la Vecchia, intervistato da Luca Marcolin durante un incontro di FBU Club.
Nella vita ci sono sempre due scelte: accettare le condizioni in cui viviamo con le relative conseguenze o assumersi le responsabilità di cambiarle.
Siamo in teoria prigionieri di una società dove fare il minimo sindacale, accettare lo status quo e la mediocrità rappresentano gli unici modelli con cui condividere la nostra esistenza senza provare a cambiarla. Siamo ancorati a modelli che altri hanno scelto per noi, imposti da chi fa della mediocrità il suo stile di vita.
Una buona parte delle nuove generazioni vuole cambiare questi modelli. Stiamo parlando di una generazione che inizia il percorso di preparazione al mondo produttivo sapendo che non avrà alcuna certezza e che, pur laureandosi, con tutta probabilità dovrà adattarsi a modelli che non sono stati minimamente menzionati durante il percorso di formazione. E così, quando si affaccia al mondo del lavoro, rimane del tutto disorientata e impreparata.
Chi libera il talento delle nuove generazioni? Non possiamo continuare a criticarle, siamo noi adulti che li abbiamo preparati e resi eventualmente fragili. È arrivato il momento di tornare ad avere il ruolo che ci compete: ispiratori e ispiratrici del nuovo millennio, non amici dei figli.
Giustiniano La Vecchia si definisce un social innovator ed è autore di “La vita è una startup”, un libro che fa da provocazione e stimolo a noi adulti. Abbiamo parlato di questi temi con lui durante un appuntamento di FBU Club.